E' appena passato natale, abbiamo regalato ai nostri cari di tutto, di più.
Ma il regalo è una vera e propria arte secondo me, e come tale va coltivata.
Un regalino può essere anche piccolo,
anche povero, ma se presentato con la cura e l'amore di cui siamo capaci,
può colpire al cuore chi lo riceve.
E' il caso delle bomboniere per esempio:
siamo stati per anni abituati alla consuetudine di regalare
un piccolo oggetto che desse l'idea della preziosità.
Dalle miniature in argento a piccoli capolavori di porcellana,
destinati ahimè a prendere posto e polvere.
Gli sposi di oggi invece stupiscono l'ospite
più per l'originalità dei loro cadeau,
piuttosto che per il valore economico dell'oggetto.
Ecco quindi che diventano bomboniere anche prodotti alimentari
(come dolcetti, vino, marmellate, miele),
piante (bonsai, piante grasse, bulbi da piantare),
selezioni di tè e infusi.
Dedicherò a questo argomento una serie di post,
ma oggi mi voglio soffermare sul confezionamento
del prodotto che vogliamo regalare,
su ciò che sarà il "vestito" del dono in sè per sé
e che dovrà rispecchiare i nostri gusti, il nostro modo di essere,
insomma far parlare di noi.
Immaginiamo un saccoccio. Un po' retrò, un po' glamour, un po' lezioso.
Cosa potrà contenere? Confetti, ok. Ma potrebbe non essere così scontato.
Caramelle? cioccolatini? un sacchetto di caffè artigianale? immaginate il profumo....
Magari uno in stile parigino, con pizzi e nastri
che ricordano maliziosamente quelli della biancheria
e questo gioco di contrasti che lo rende speciale.
Potrebbe contenere un potpourri profumato....
E se fosse una pochette? cosa potrebbe contenere al suo interno?
magari piccole bustine di semini per piantare i fiori
e dei guantini da giardinaggio per signore che amano i fiori....
La mia preferita rimane questa:
una pochette dall'animo vintage in lino finissimo
e una trina sottile.
Non avrei potuto sceglierne un'altra.